Le innovazioni introdotte nella scuola hanno rafforzato sempre più il ruolo attivo delle famiglie nella formulazione di proposte, nelle scelte di talune attività formative e in altri aspetti che riguardano i percorsi educativi. Gli insegnanti e i genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti di azione, condividono sia i destinatari del loro agire, i figli/alunni, sia le finalità dell’agire stesso, ovvero l’educazione e l’istruzione in cui scuola e famiglia operano insieme per un progetto educativo comune.
L’insegnante della Società della Conoscenza da depositario assoluto del sapere passa ad essere una guida propositiva che si adopera affinché il discente diventi innanzitutto un costruttore attivo di conoscenza. In quanto educatore, inoltre, egli è chiamato a promuovere la “formazione integrale dell’uomo” che comprende lo sviluppo di tutte le facoltà dell’alunno, la sua preparazione alla vita professionale, la formazione del suo senso etico e sociale, la sua educazione religiosa.
Se il ruolo delle famiglie appare decisivo per un’equilibrata composizione plurilaterale della comunità soprattutto nei primi gradi scolastici, nella Scuola Secondaria sempre più rilevante diviene invece il ruolo degli studenti. Solo attraverso una presenza forte nella vita della scuola degli studenti, infatti, un istituto può aspirare ad un’identità collettiva definita e riconoscibile all'esterno, ponendosi così come interlocutore per gli altri soggetti del territorio in quel continuo divenire proprio di ogni soggetto in crescita.
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